15 Settembre, 2002
Nuovi criteri per canoni da applicare agli inquilini di alloggi ERP (Edilizia Residenziale Pubblica)
Il Comune preoccupato per le conseguenze sociali degli aumenti degli affitti che la legge regionale comporta per la grande maggioranza degli inquilini
Applicazione della Legge regionale n. 27/2007 sull'introduzione dei nuovi criteri per la quantificazione dei canoni da applicare agli inquilini di alloggi ERP (Edilizia Residenziale Pubblica).
Dal 1° gennaio per gli assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica la determinazione dei canoni da corrispondere avverrà ai sensi della Legge regionale 8/11/2007 n. 27.
Questa legge fissa nuovi criteri per la determinazione dei canoni e per valorizzazione e razionalizzazione del patrimonio ERP.
Con la nuova legge gli affitti sono definiti da una percentuale del valore locativo dell'immobile, determinato sulla base di costi parametrici e delle caratteristiche dell'abitazione (classe demografica dei comuni, ubicazione, livello di piano, stato di conservazione, vetustà, ecc.), commisurata alla situazione economica degli affittuari. Gli inquilini, sulla base del reddito valutato con l'ISEE ERP, sono suddivisi in quattro aree: protezione, accesso, permanenza e decadenza e, per ciascuna di queste, viene definita la percentuale del valore locativo da corrispondere come affitto.
Tali nuovi criteri saranno applicati sia agli alloggi di proprietà ALER che a quelli di proprietà comunale, andando così ad unificare due regimi che fino ad oggi erano diversi.
Se l'unificazione dei canoni può essere valutata come un dato positivo, preoccupano invece le conseguenze sociali degli aumenti degli affitti che questa legge comporta per la grande maggioranza degli inquilini.
I funzionari regionali hanno stimato che ci saranno aumenti per l'80% degli inquilini, mentre il 20% potrebbe avere una dimunizione. Non è attualmente possibile stimare in termini concrete le ricadute dell'applicazione della norma perché il Comune non dispone ancore dell'ISEE ERP degli affittuari.
La Regione non ha tenuto conto del fatto che i Comuni non dispongono ancora di un'anagrafe dell'utenza aggiornata in base all'ISEE ERP e, nonostante l'ANCI avesse chiesto che la decorrenza potesse slittare per consentire ai Comuni di predisporre con maggiore agio l'anagrafe dell'utenza, la data del 1° gennaio 2008 è stata confermata.
La legge prevede alcune norme transitorie per quanti siano già assegnatari; definisce dei tetti per l'aumento medio relativamente a ciascuna area: 23% per l'area della protezione, 28% per l'area accesso, 37% per l'area della permanenza. Nel caso che l'aumento del canone determinato sulla base della nuova legge sia superiore al 50% del canone determinato alla stessa data, sulla base della normativa vigente, la percentuale di aumento eccedente può essere graduata in tre anni.
Le prime simulazioni comunque preoccupano l'Amministrazione Comunale, anche perché una delle criticità più significative della norma è di non avere tenuto sufficientemente conto delle realtà provinciali nella definizione dei criteri che stanno alla base del calcolo del canone.
Un correttivo presente nella legge - la possibilità di modificare fino ad un massimo del 20%, in base ad accordi territoriali, il costo convenzionale degli alloggi (valore base per determinare il valore locativo) - potrebbe non avere grande efficacia in una realtà come quella cremonese dove i costi di costruzione reali si discostano in modo significativo dal costo convenzionale stabilito dalla legge.
E' prevedibile che si possano verificare tensioni e problemi di rapporto con gli inquilini ed un aumento delle morosità e delle richieste di sostegni per fare fronte all'innalzamento degli affitti.
La legge prevede che gli assegnatari in difficoltà possano ricevere contributi facendone richiesta ed istituisce una commissione di cui fanno parte le rappresentanze degli enti proprietari, dei Comuni e delle organizzazioni degli inquilini per esaminare le richieste. Le risorse devono essere messe a disposizione dal Comune e dall'Ente proprietario.
Poiché è urgente, in questa fase, gestire il rapporto con gli inquilini e monitorare l'andamento dell'applicazione delle nuove norme, la prima preoccupazione deve essere quella di garantire ai cittadini una corretta informazione ed attivare tutte le possibilità previste dalla norma per attenuare l'impatto sociale degli aumenti dei canoni.
Per questo motivo la Giunta Comunale ha accolto la proposta dell'Assessore Maura Ruggeri di organizzare in via prioritaria un piano di comunicazione con gli inquilini indicando un preciso punto informativo; ricercare un'intesa con l'ALER per adottare i medesimi criteri e comportamenti, soprattutto per quanto riguarda la possibilità di abbattere del 20% il costo convenzionale degli alloggi; coinvolgere i sindacati confederali con cui l'Amministrazione ha sottoscritto un protocollo in tema di ERP e le rappresentanze dei sindacati degli inquilini per definire accordi su dispositivi che consentano di alleggerire le ricadute sociali della riforma dei canoni.
 
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