15 Settembre, 2002
La controriforma della Scuola: Meno risorse, Meno istruzione, Meno diritti
Per saperne di più…Giovedì 6 marzo ore 20:45 - Sala Rodi – P.zza Giovanni XXIII - Cremona
La controriforma della Scuola: Meno risorse, Meno istruzione, Meno diritti
Per saperne di più…
Giovedì 6 marzo ore 20:45
Sala Rodi – P.zza Giovanni XXIII - Cremona
20:45 Introduce Anna Grimaldi
Coordina Piergiorgio Bergonzi
21:00 Contributi di Silvia Mineri e di Franco Verdi
21:20 Interventi Sen. Albertina Soliani
On. Piera Capitelli
22:00 Dibattito
A cura del Coordinamento Politico dell’Ulivo Cremonese
Piazza della Pace, 21 - Cremona -
Tel. 037233060
Sito: www.ulivo-insiemeperlitalia.it
e-mail: cremonaperlulivo@libero.it
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Il Governo di centro-destra rinuncia ad investire, taglia l’esistente, indebolisce il sistema pubblico di istruzione, lo vuole trasformare in servizio a domanda individuale.
Così chi più ha meglio sceglie, più sa e più conta.
La riforma punta ad una scuola fondata sulle differenze sociali, improntata ad una logica aziendalista e funzionale al mercato.
Mentre l'Europa adotta misure che elevano gli standard di qualità dell'istruzione ed amplia l'obbligo scolastico, il Governo italiano riduce gli anni di istruzione obbligatoria.
Particolarmente negativa è l'anticipazione a 13 anni della scelta tra il proseguimento nell'ambito dell'istruzione o l'accesso alla formazione professionale.
Proprio la crescente complessità dello stesso mondo del lavoro impone un livello culturale di base elevato, realizzabile solo attraverso l'elevamento dell'obbligo scolastico.
L'innalzamento del numero dei ragazzi per classe e il conseguente aumento del coefficiente nel rapporto con i docenti rende più difficile la funzione educativa, mentre l'esaltazione dell’insegnamento delle tre "i" (Inglese, internet, impresa), di per sé insufficiente, propone un modello di valori basato sull’insignificanza della conoscenza e sul facile guadagno, quando andrebbe promossa davvero la formazione continua e permanente durante l'arco della vita di una persona, considerata soggetto e non mero capitale umano.
Con l’anticipo dell'ingresso nella scuola dell’infanzia ed in quella elementare, rischiamo la distruzione della scuola materna, che pone il nostro Paese all’avanguardia a livello internazionale.
La finanziaria non ha previsto risorse per le scuole, per gli Enti Locali, che saranno costretti a ridurre i servizi e la loro qualità, e nemmeno per l’edilizia scolastica.
Il Governo riduce pesantemente i posti e taglia il personale di sostegno per l’integrazione scolastica dei portatori di handicap.
Noi abbiamo un’altra idea della scuola perché abbiamo un’altra idea della società, del mercato, dello Stato sociale.
L'Ulivo propone l'alternativa.
Noi vogliamo una scuola laica, pluralista, per tutti e per tutta la vita.
Puntiamo sulla continuità del percorso educativo da 0 a 6 anni, sul ciclo unitario di base attraverso la generalizzazione degli istituti comprensivi e il potenziamento del tempo pieno, sul consolidamento e sull'estensione dell'obbligo scolastico, anche attraverso l'integrazione correttamente mirata con la formazione professionale; sulla qualità dell'istruzione superiore, della formazione professionale dell'apprendistato per il raggiungimento dell'obbligo formativo; sulla formazione superiore e continua per tutta la vita.
Dobbiamo ridare un ruolo forte agli insegnanti e ai dirigenti, investendo sulla loro formazione iniziale e continua; rimotivarli deve essere una priorità.
La cultura di un popolo è bene prezioso per ogni nazione.
Non possiamo rimanere indifferenti all’attacco a questo patrimonio, per noi stessi e, ancora di più, per le future generazioni.
 
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