15 Settembre, 2002
El Veciola e l’ epatite fulminante ( di Edo Villa)
Il medico ha poi cambiato reparto e di “Veciola” hanno tutti un grande rispetto !
El Veciola e l’ epatite fulminante ( di Edo Villa)
Il medico ha poi cambiato reparto e di “Veciola”
hanno tutti un grande rispetto !
Alle cinque del mattino eravamo già in ospedale
per preparare lo sciopero sul contratto.
Dopo un caffè ed un primo giro nei reparti
con Mario ci siamo recati al pronto soccorso.
Erano tutti allegri. Lo sciopero stava riuscendo..
Nello spogliatoio erano pronte le scorte
alimentari e le bevande per le successive ventiquattro
ore.
Il pronto soccorso era il reparto più organizzato che fungeva da
punto di rifermento di tutto l’ospedale.
Il capo del sindacato del pronto soccorso
veniva chiamato “Veciola”. Era un omaccio
sui novanta chili con un paio d’occhiali
con lenti spesse come fondi di bottiglia.
Aveva una voce che svegliava un morto. Era
particolarmente aggressivo ed odiava i medici
che dormivano durante il turno notturno.
Mangiatore e bevitore instancabile trascinava
con il suo fare un intero battaglione di
infermieri. Quello che diceva lui era legge:nessuno
poteva dubitare!
Quella mattina era particolarmente allegro:come
al solito era arrabbiato con il modello di turno .
Appena ci vede inizia il racconto:sicuramente
l’aveva già ripetuto almeno mille volte ma
a noi no !
El Veciola inizia a raccontare che alle tre
suona l’allarme: sta arrivando una autoambulanza
con un uomo gravissimo.
Svegliano, a fatica, il medico ,giovane meridionale,
di turno ed allertano il dipartimento d’emergenza
. L’autoambulanza arriva:scaricano l’ammalato
e lo portano sul lettino del pronto soccorso
al cospetto del medico-fanciullo.
Il povero uomo stava malissimo, vomitava,rantolava
,urlava frasi incomprensibili e se la faceva addosso davanti e dietro.
Il medico tocca il polso, sente i polmoni,
batte lo stomaco,la pancia, lo guarda in
faccia, lo fissa negli occhi ed emette ,
con voce forte e tonante, la sua diagnosi:
epatite fulminante.
Ordina immediatamente alcune iniezioni, una
flebo ed il ricovero nel reparti di medicina
sussurrando “speriamo che arrivi all’alba”.
E’ compito del Veciola trasferire l’ammalato
in reparto. Era passata circa un’ora dal
suo ingresso e l’alba stava sorgendo. Lo
carica sulla barella, lo copre, ed inizia
il trasporto in ascensore.
Passando davanti ad una grande finestra piena
di luce un riflesso gli illumina il viso:
era veramente molto giallo, quasi cadaverico..
Lo guarda meglio. Aveva gli occhi chiusi.
Ma la forma era strana.
Si ferma lo fissa meglio, si avvicina e gli alza le palpebre: si era proprio un
cinese ubriaco dagli occhi a mandorla.
Raggiante con la sua barella fa dietro front
e ritorna al pronto soccorso chiamando a
squarcia gola il povero medico di turno giovane e meridionale…..
Il medico ha poi cambiato reparto e di Veciola
hanno tutti un grande rispetto !
Edo Villa
Giugno 2010
Nota Bene : La redazione di welfare invita
i navigatori ad inviare i loro racconti alla
mail info@welfarecremona.it
 
|