15 Settembre, 2002
Roma 11 dicembre 2010. Un passo avanti.La mail di un partecipante
Vieni via, vieni via di qui, vieni via con me. Vieni via da questi anni, da queste umiliazioni, da questa indignazione, da questa tristezza
Roma 11 dicembre 2010. Un passo avanti.La
mail di un partecipante
Vieni via, vieni via di qui, vieni via con
me. Vieni via da questi anni, da queste umiliazioni,
da questa indignazione, da questa tristezza
Al ritorno dalla manifestazione ho trovato
questa mail di un amico di Roma, spedita
sabato mattina alle 7.41, indirizzata a lettere@unita.it
e ad un certo numero di amici.
Annamaria Abbate
Eccola:"E' presto. In casa dormono tutti,
pure il cane. Vado in cucina per farmi un
caffè e penso a quante persone stanno già
nei treni, navi, pullman per venire alla
manifestazione di Roma. Per me saranno 5
fermate di metro, per loro un lungo viaggio.
Allora voglio dirvi che sono riconoscente
per il vostro sacrificio. E che sono orgoglioso
di manifestare tutti insieme. Considerate
queste righe un abbraccio. Massimo Marnetto
- Roma".E allora il mio pensiero è andato
a tutti i compagni che ieri hanno condiviso
con me il viaggio sul treno speciale Bergamo
- Brescia - Cremona. Ci siamo ritrovati in
settecento, alle due del mattino, su un treno
malconcio e senza riscaldamento(questo passa
Trenitalia ai pendolari) perché volevamo
esserci in quella piazza, per dire a voce
alta
che non ci arrendiamo al declino del Paese
e che abbiamo un progetto di cambiamento
che poggia su valori e convinzioni profonde
che ci uniscono: uguaglianza, solidarietà,
legalità, sobrietà, civismo, amore e rispetto
per la conoscenza e la cultura, voglia di
una democrazia solida e funzionante. Eravamo
lì, a riscaldarci con l'entusiasmo, l'uno
accanto all'alto, mentre il treno filava
nel buio, consapevoli che questo è il momento
di stare uniti per far fare all'Italia, come
dice Bersani, un passo in avanti in una nuova
direzione. Fare settecento chilometri su
un treno da pendolari, senza riscaldamento
e con un bagno ogni tre vagoni non è stata
una passeggiata. Eppure in corteo e poi finalmente
in piazza San Giovanni, non un briciolo di
energie era venuta meno e la stanchezza neanche
la sentivamo. La piazza era fantastica, tantissimi
giovani e tutti i colori del mondo. Uno striscione
diceva”Spiazziamo via il Governo”. Un altro:
”Taglia alla cultura, inizia la dittatura”.
Dietro lo striscione del PD Salerno, la foto
di Angelo Vassallo che diceva più di mille
striscioni. La tensione emotiva si è sciolta
solo alla fine quando Bersani ha chiuso il
suo bellissimo discorso citando una canzone
di Paolo Conte: " Vieni via, vieni via
di qui, vieni via con me. Vieni via da questi
anni, da queste umiliazioni, da questa indignazione,
da questa tristezza. C'è del nuovo davanti,
c'è un futuro da afferrare assieme, l'Italia
e noi."
 
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