15 Settembre, 2002 La sanità e il mito di Titone i sistemi sanitari e la grande transizione Tavola rotonda organizzata dai ds ...c’è un grande bisogno di tornare a pensare in grande sui temi strategici del welfare e della sanità in particolare
la sanità e il mito di Titone
i sistemi sanitari e la grande transizione
a proposito del rapporto sanità 2003
della Fondazione Smith Kline
tavola rotonda Lunedì 1^ marzo 2004 ore 17-19
Sala Zanoni -ex Asilo Martini
Via Vecchio Passeggio, 1 Cremona
MARCO TRABUCCHI
università Roma Tor Vergata
GIUSEPPE REMUZZI
ospedali riuniti di Bergamo
PAOLO BODINI
sindaco di Cremona
intervengono
padre VIRGINIO BEBBER
ANDREA BELLOLI
DONATA BERTOLETTI
CORNELIO COPPINI
CLAUDIO MANCINI
GIANCARLO STORTI
DANIELE VILLANI
presiede
GIUSEPPE TADIOLI
C’è un grande bisogno di tornare a pensare
in grande sui temi strategici del welfare
e della sanità in particolare.
C’è un grande bisogno di uscire dalle miserie
di una politica sanitaria affidata ai meccanismi
di bilancio, tutta protesa a contenere i
costi e incapace di guardare in faccia le
grandi sfide del futuro.
Incapace di fare sicurezza, fiducia, garanzie
alle nuove dimensioni dell’allungamento della
vita e alla rivoluzione sociale e di costume
che porta con sé.
C’è un grande bisogno di uscire da una situazione
in cui le logiche delle convenienze economiche
allontanano sempre di più le strutture dell’offerta
dalle domande vere, delle famiglie, delle
persone, delle nuove fragilità.
Tutto rischia di lavorare ormai esclusivamente
solo sulla logica delle tariffe –drg- del
fatturato, della economicità, smarrendo i
criteri dell’efficacia (risultato di salute)
e soprattutto delle nuove domande di salute
e benessere sociale che la società ci pone
davanti.
La tavola rotonda del 1 marzo vuole proprio
tentare di aprire gli occhi sugli scenari
più ravvicinati.
Proprio in queste settimane ha fatto scalpore
un documento di oltre 8.000 medici USA che
sul Journal of American Medical Association
chiedono un cambiamento radicale nel modello
sanitario usa, costruito sulle assicurazioni.
Spendiamo il doppio degli altri paesi avanzati
in sanità –dicono- ma da noi oltre 41 milioni
di persone non sono coperte da tutela sanitaria,
molti altri sono sottoassicurati.
Serve un cambio di guardia, dicono.
Serve un sistema nazionale sul modello europeo.
Forse è venuto il tempo di tornare a pensare
in grande su temi strategici che costituiscono
il criterio fondamentale di civiltà del nostro
sviluppo e del nostro futuro.