15 Settembre, 2002
In aula l'articolo 1 del ddl sull'ordinamento giudiziario passa con 152 voti contro 151
Mancavano alcuni senatori dell'Italia dei valori impegnati in una conferenza stampa sui senza tetto - Giustizia, al Senato voto sul filo- Andreotti salva la maggioranza
In aula l'articolo 1 del ddl sull'ordinamento giudiziario passa con 152 voti contro 151
Mancavano alcuni senatori dell'Italia dei valori impegnati in una conferenza stampa sui senza tetto
Giustizia, al Senato voto sul filo- Andreotti salva la maggioranza
Appello di Mastella ai magistrati: "Spero che il 20 lo sciopero non ci sia, perché appesantisce il clima"
Il vicepresidente del Csm Mancino: "Se il ministro non esclude modifiche bisogna credergli"
ROMA - E' Giulio Andreotti a salvare la maggioranza al Senato sulla riforma dell'ordinamento giudiziario. L'art. 1, che regola il concorso di accesso in magistratura, passa in aula con un solo voto di differenza: 152 a 151 con alcune assenze tra le file della maggioranza. Si faceva notare in particolare quella di alcuni senatori dell'Italia dei valori impegnati in una conferenza stampa sui senza tetto. In aula non erano presenti anche alcuni senatori della Cdl: Biondi di Forza Italia, Baccini e Trematerra dell'Udc e
Gabana ex Lega, ora nel misto.
Questa mattina il ministro della Giustizia Clemente Mastella aveva lanciato un appello ai magistrati a non scioperare. "Il mio invito - ha detto il ministro durante il suo intervento in aula al Senato - è che il 20 lo sciopero non ci sia, perché appesantisce il clima".
Il ministro, rispondendo al senatore di Forza Italia Guido Ziccone che aveva chiesto il rinvio in commissione della riforma, ha ripetuto di provare rammarico per quanto accade. "Mi dispiace - ha detto il Guardasigilli - di questi bagliori di guerra che finiscono per appesantire il clima politico. Chiedo a tutti di ragionare con serenità e serietà, in modo moderato, smussando gli angoli e gli spigoli".
Anche il vicepresidente del Csm Nicola Mancino spera che lo sciopero possa essere evitato soprattutto in questa fase di discussione al Senato in cui sono ancora possibili delle modifiche. "Auspico un ripensamento dei magistrati - ha spiegato Mancino su una decisione, lo sciopero, presa mentre è ancora in corso il dibattito al Senato sulla riforma dell'ordinamento giudiziario".
Mancino fa riferimento alle dichiarazioni del Guardasigilli sulla possibilità di introdurre delle correzioni. "Quando il ministro Mastella non esclude modifiche al testo in esame - sottolinea Mancino - bisogna credergli e metterlo alla prova. Un giudizio negativo così apodittico reso dall'Associazione Magistrati mette in discussione rapporti faticosamente ripresi tra magistratura e politica."
"Il Parlamento - conclude Mancino - è la istituzione per eccellenza che, quando si allargano le distanze fra le parti, è il solo in grado di risolvere questioni, anche le meno gradite, rimaste in sospeso. Uno sciopero già proclamato rende però tutto più difficile"
tratto da www.repubblica.it
 
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