15 Settembre, 2002
Federalismo senza risorse
Reticolo idrico e canoni di polizia idraulica: Anci e Urbim (Unione Regionale delle Bonifiche) chiedono alla Regione sostanziali adeguamenti alla normativa vigente
Federalismo senza risorse
Reticolo idrico e canoni di polizia idraulica: Anci e Urbim (Unione Regionale delle Bonifiche) chiedono alla Regione sostanziali adeguamenti alla normativa vigente
Reticolo idrico e canoni di polizia idraulica: è necessario un adeguamento della normativa vigente, con particolare riferimento alla delibera della Giunta regionale VII/7868 del 25 gennaio 2002.
Con questo scopo, al termine della riunione del Dipartimento Ambiente di Anci Lombardia, allargato ad una rappresentanza dei Consorzi di Bonifica, il presidente di Anci Lombardia on. Giuseppe Torchio e il presidente dell’Unione Regionale delle Bonifiche, delle Irrigazioni e dei Miglioramenti fondiari per la Lombardia (Urbim) ing. Carlo Gattoni hanno scritto una lettera al Presidente della Regione on. Roberto Formigoni e ai competenti assessori Alessandro Moneta (Territorio e urbanistica), Viviana Beccalossi (Agricoltura), Maurizio Bernardo (Risorse idriche) e Romano Colozzi (Bilancio).
“Dalla documentazione in nostro possesso – scrivono Torchio e Gattoni - si è rilevato che vengono affrontati molti dei nodi e delle preoccupazioni espresse da numerosi Comuni, in particolare di minore dimensione demografica e che avevamo posto alla base di nostre osservazioni e nel corso dei numerosi incontri avvenuti in sede tecnica regionale. In alcuni casi il provvedimento introduce una risposta positiva e semplificativa delle funzioni trasferite: questo in particolare per i Comuni che sono ricompresi in Comunità montane e ancor più per quelli che fanno parte di Consorzi di Bonifica, anche alla luce della recente legge regionale 7/03. In quest’ultima ipotesi si ritiene positiva la proroga della scadenza per la rilevazione del reticolo idrico minore e la sua più precisa definizione. Resta il problema dell’elaborato cartografico, integrato anche dal reticolo principale, con la definizione delle fasce di rispetto e di una serie di requisiti che implica la necessità, in particolare per i Comuni di minore dimensione, di doversi avvalere di professionalità reperibili solo all’esterno dell’Ente a condizioni onerose di mercato, non sopportabili”.
“In quest’ottica – scrivono ancora Torchio e Gattoni alla Regione - si è valutata l’ipotesi, di cui vorremmo poter discutere con Voi, di predisporre una sorta di guida alla rilevazione cartografica anche sulla base di un capitolato tipo di incarico, puntando alla semplificazione e alla specificazione dei requisiti minimi, lasciando all’autonomia dei Comuni la scelta di elaborati più complessi eventualmente utili alla loro programmazione e pianificazione. Va perseguita comunque una omogeneità di elaborazione, onde agevolare l’utilizzabilità a livello sovracomunale e regionale in modo coordinato, dando vita a una potenziale banca dati di notevole interesse. In tale ipotesi potrebbe riscontrarsi un interesse regionale che riconosca anche incentivazioni e sostegni economico-finanziari ai Comuni che, pur nella loro autonomia, decidessero di concorrere a tale disegno”.
“Si è inoltre rilevata – evidenziano ancora i presidenti Torchio e Gattoni - una considerevole complessità e problematicità per l’applicazione e per la riscossione dei canoni, di cui si vorrebbe anche discutere l’onerosità per gli utenti. Rimane infine problematica e difficoltosa la possibilità, per i Comuni non ricompresi nelle Comunità montane e nei Consorzi di bonifica, di assolvere al compito di polizia idraulica se non dando vita a forme inedite di associazionismo, per altro auspicabili, ma che richiedono tempo e risorse per la loro realizzazione. In particolare, quindi, si rileva che al trasferimento della funzione non corrisponde adeguata copertura finanziaria, a fronte di costi di gestione amministrativa dei canoni e di manutenzione ordinaria e straordinaria del reticolo idrico minore”.
“Ancora un esempio – conclude Torchio - di un “federalismo senza risorse” a meno che le osservazioni siano accolte”.
 
|